La libertà di Sara

Sono Sara e studio Giurisprudenza. Cosa ci fa una giurista, o almeno aspirante tale, in un festival in cui è necessario usare la fantasia e uscire dagli schemi? Cosa c’è di più asettico del diritto? Ebbene, non penso di essere in grado di rispondere a queste domande, ma forse venire a Scambi vi aiuterà a scoprirlo.

Nel frattempo c’è una massima che mi piace molto e che fa al caso nostro (premetto che non so chi sia stato il primo a coniarla e che è un po’ abusata): La nostra libertà finisce dove inizia quella di un altro.

Ecco, il diritto è proprio questo: una regola per scambiare libertà. Il diritto per me è scambio: scambio tra individui, tra l’individuo e lo Stato, tra gli organi dello Stato, tra Stati. Il diritto non è perfetto, nel senso di concluso ed ineccepibile, ma è in continuo movimento ed evoluzione proprio perché deve esistere in un mondo che cambia e deve esistere per questo mondo, deve garantirne la Libertà.

Quando ho ricevuto la telefonata che mi invitava a far parte dello staff di Scambi è alla libertà di incontrarsi, conoscersi e scambiarsi che ho pensato: libertà che può esservi solo nella legalità, nel significato più alto e puro di questo termine.

Per questa ragione una delle prime associazioni che sono state coinvolte in Scambi è stata proprio Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Dal 1995 Libera agisce sul territorio nazionale (e non solo) per fare memoria delle vittime innocenti di mafia, sempre accompagnata dall’impegno per la legalità e per la giustizia sociale. Un impegno che si concretizza anche, e non solo, nell’organizzazione dei campi E!State Liberi, i cui partecipanti prendono parte ad attività di formazione e di “lavoro” secondo le peculiarità di ogni campo. Grazie a questa collaborazione, Scambi ha avuto l’opportunità di diventare uno di essi: i partecipanti faranno parte dello staff di Scambi per qualche giorno, e condivideranno con noi tutte le emozioni del festival.

Se volete saperne di più, non vi resta che venire a Scambi!

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