Chinmoku no mori invita a prendere parte al grido della terra. Con corpo, voce e strumenti musicali ritroviamoci insieme come comunità, riappropriamoci con la potenza dell’arte e del rito degli spazi di condivisione che ci appartengono. Facciamo della nostra energia uno strumento efficace di benessere sopravvivenza. Non ci sono regole di comportamento o specifiche indicazioni, nello spazio del rito abbiamo la possibilità di interagire con ciò che ci circonda o semplicemente assistere alla performance, lasciando che, in qualsiasi caso, il nostro sguardo non sia passivo ma fertile di pensieri risolutivi. Lasciamoci attraversare dalle note dei suoni sacrali e gutturali, i quali da tempo immemore apportano benefici, tramite la ripetizione di frequenze acute che stimolano la corteccia celebrale in una vera e propria terapia sonora.